Manny e Lo sono due sorelle orfane date in adozione che si ritrovano dopo alcuni anni. Le due ragazze stanche della vita di tutti i giorni decidono di spostarsi di città in città rubando il cibo e dormendo dove è possibile. Quando Lo rimane incinta, le due cercano di farsi una famiglia sequestrando l'addetta di un negozio per gestanti. Con grande sorpresa scoprono che anche la donna ha i suoi problemi.
Titolo originale | |
Regia | Lisa Krueger |
Cast | Scarlett Johansson, Aleksa Palladino, Mary Kay Place |
Genere | Drammatico |
Anno | 1996 |
Durata | 90' |
Prod | U.S.A |
Produzione | Pope Entertainment Group and Klaus Volkenborn |
Distribuzione | Paramount |
Sitoweb |
Nonostante il brillante inizio il film non decolla mai, affossando nella più totale mediocrità. Colpa di un (buon) soggetto decisamente mal sviluppato, senza un briciolo di originalità creativa, abbandonato ad una regia piatta e monocorde che non riesce mai a compenetrare efficacemente nella struttura narrativa. L’interessante spunto di partenza, ovvero quello di mostrare l’ipocrisia e la pericolosità del mondo adulto attraverso gli occhi ingenui di due adolescenti cresciute troppo precocemente, si dissolve quasi istantaneamente: l’atmosfera generale del film risulta irrimediabilmente rarefatta e il coinvolgimento che dovrebbe infondere allo spettatore è vanificato da incoerenze narrative e da momenti involontariamente comici relativi all’assurdità di alcune sequenze. Il tocco di sensibilità è comunque inalterato, ma questo è insufficiente per poter elevare “Manny & Lo” oltre la media, restando perciò un film tipicamente qualunquista e puerile: non emoziona, né fa riflettere nonostante mostri uno spaccato di vita tutt’altro che rassicurante. Considerevole l’impegno delle due attrici protagoniste: l’allora giovanissima Scarlett Johansson è tenera e deliziosa, a solo undici anni muoveva i suoi primissimi passi davanti la macchina da presa mostrando una disinvoltura non indifferente che sfocerà di lì a poco nella splendida e complessa interpretazione ne “L’uomo che sussurrava ai cavalli”. In parole povere, se il film di Lisa Krueger merita tuttavia una visione, è soltanto grazie alla sua presenza.Marco Sorrentino