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Guida per riconoscere i tuoi santi

Foto Guida per riconoscere i tuoi santi Film, Serial, Recensione, Cinema

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L'adolescenza del giovane Dito è stata segnata da alcuni drammatici eventi accaduti nell'estate del 1986, quando scorrazzava per le vie del quartiere di Astoria, nel Queens, a New York, insieme ai suoi amici Antonio, Giuseppe e Nerf. Anni dopo, Dito si è trasferito in California ed ha intrapreso la carriera letteraria ma una telefonata di sua madre lo richiama nei luoghi della sua giovinezza dove lo attendono diverse questioni rimaste irrisolte..(Trama ufficiale)

Titolo originale
RegiaDito Montiel
CastRobert Downey Jr., Shia LaBeouf, Chazz Palminteri, Dianne Wiest, Channing Tatum, Melonie Diaz, Martin Compston, Rosario Dawson, Eric Roberts
GenereDrammatico
Anno2006
Durata98 '
ProdU.S.A.
Produzione
DistribuzioneMikado
Sitoweb

Recensioni (2)

Superficie 213 Film Cinema
Superficie 213
7.5

Premiato al Sundance ed all'ultimo festival di Venezia,questo dramma tratto dal romanzo Una guida per riconscere i tuoi santi e' messo in scena con perizia e senza tentennamenti. Il regista e' Dito Montiel,che gira una pellicola ispirata al suo libro,gia' ispirato alla sua sua vera vita nei sobborghi del Queens. Montiel sceglie come suo alter ego del presente quel grande attore - sempre in galera per problemi con alcool e droghe - che e' Robert Downey Jr,che non sbaglia un'espressione e come adolescente il giovane Shia LaBeouf - Bobby,Constantine,Disturbia,Holes,I Robot,Il piu' bel gioco della mia vita - che qui dimostra un bel talento che potrebbe esprimersi al pieno con la maturita'. Tutto il cast comunque partecipa con grande trasporto,da un Chazz Palminteri davvero "enorme",fino ad una bellissima Rosario Dawson. Da segnalare per compattezza e bravura tutto il resto dal cast : Dianne West,Channing Tatum,Melonie Diaz,Martin Compston,Kyle Devon Benitez,Peter Anthony Tambakis,Anthony DeSando,Julia Garro,Eleonore Hendricks,Adam Scarimbolo,Scott Michael Campbell ed un redivivo Eric Roberts. Un film a basso budget che il regista mette in scena con passione,siamo vicini - sempre com le dovute distanze pero'.. - al cinema piu' fisico di Scorsese ed alle sue atmosfere. Molte sono le sequenze che rimangono,quella della morte di Giuseppe,tutte quelle con Dito ed il padre che cercano di capirsi,di parlarsi senza pero' mai avvicinarsi realmente - e qui il regista gira pudicamente senza voler cercare effettoni e stronzate narrative per alzare la tensione.. - ed anche quelle dove la sincerita' dell'operazione viene fuori in tutta la sua ,a tratti disarmante poetica. Insomma,un cinema che odora di '70 e che ha dalla sua una ricerca d'ambiente ottima - qui le ragazze finalmente sono piu' libere e sboccate di come ce le descrivono i falsi filmetti indie americani.. - e delle soluzioni di regia di valore - assolutamente stranianti ,ad esempio,ma ben inseriti i dialoghi che ogni tanto i personaggi fanno gurdando in macchina e cioe' lo spettatore.. -,che non cerca mai la scena ad effetto ma che con gran serieta' ricostruisce delle vite normali,che dicono piu' cose su di un paese le sue contraddizioni e le sue paure che mille docufilm. Qui il cinema e' puro,inalterato e nonostante qualche scivolone in piccoli dettagli,la sua forza resta dirompente. Federico Frusciante

ceo_85 Film Cinema
ceo_85
5.5

Dito Montiel dirige la sua opera prima dall'omonimo libro scritto da lui Guida per riconoscere i tuoi santi. Megalomania? Forse... La storia, autobiografica, è ambientata nel 1986 nel Queens, quartiere povero e ghettizzato di Manhattan. La storia di un ragazzo, della sua adolescenza, gli amici, la famiglia, i primi emori e le prime lotte, in un contesto visto già tante e tante e tante volte. Ed è qui che il film non riesce a catturare. Non propone assolutamente nulla di nuovo, banalizzando l'intera vicenda che si può facilmente riassumere in "adolescenza deviata, fuga, ritorno per redimersi". Ovvio che ci troviamo dinanzi ad un'opera complessa, di grande portata, supportata da ottimi elementi di contorno e da un grandissimo cast, che da solo vale il prezzo del biglietto. Il giovanissimo Shia LaBeouf sempre più convincente, un eccelso Downey Jr, un grande Palmieri e una bellissima Rosario Dawson danno un'ottima prova corale, e se è vero che l'interesse per tutta la pellicola resta su buoni livelli, alla fine del film resta davvero molto poco e ci si chiede se con film come Bronx, che ne ricalca ambiente e contesto, ci sia bisogno di film come questo. Cesare Mangione

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